La Cina elimina l’obbligo del visto ai cittadini Italiani
Redazione Covex
1 Dicembre 2023

I cittadini Italiani potranno entrare in Cina senza visto per un massimo di 15 giorni per motivi di affari, turismo, lavoro o visita privata. L’esenzione, in via sperimentale sarà valida dal 01/12/2023 al 30/11/2024. Oltre ai cittadini Italiani beneficeranno dell’esenzione anche i cittadini di Spagna, Francia, Germania, Olanda e Malesia. Nelle settimane precedenti la Cina ha anche aderito alla Convezione dell’Aja, eliminando di fatto la legalizzazione dei documenti civili e commerciali.

Indice

  • Quali sono i requisiti per viaggiare senza visto?
  • Benefici dell’esenzione del visto
  • Prospettive economiche
  • Convenzione dell’Aja

Quali sono i requisiti per viaggiare in Cina senza visto?

Per beneficiare dell’esenzione tutti i viaggiatori devono essere in possesso di un biglietto chiuso a/r, oppure un biglietto con destinazione in un paese terzo in caso di transito. Il passaporto deve avere una validità residua di almeno 6 mesi dalla data di arrivo in Cina. Per chi viaggia per motivi di studio, o per chi si trasferisce in Cina per motivi di lavoro, resta l’obbligo del visto.

Benefici dell’esenzione del visto

L’abolizione dell’obbligo del visto per i cittadini italiani che desiderano visitare la Cina rappresenta un’importante svolta nelle relazioni bilaterali, apportando una serie di benefici significativi per entrambi i paesi. In primis un risparmio di tempo sulla burocrazia: non sarà più infatti necessario recarsi al centro visti di Milano o Roma per il prelevamento delle impronte digitali (procedura già sospesa fino alla fine dell’anno) né spedire il passaporto e relativi documenti per la richiesta del visto. In secondo luogo, promuove la libertà di movimento delle persone aprendo quindi il paese al resto del mondo.

Prospettive economiche

Trattandosi di una procedura sperimentale, la semplificazione del processo di viaggio come detto incoraggia un maggior afflusso di turisti italiani in Cina e favorisce inoltre una più agevole collaborazione commerciale tra le imprese cinesi e italiane. Basti pensare che nel 2019, prima che gli spostamenti fossero condizionati dal COVID-19 la Cina ha registrato un afflusso di 900.000.000,00 di persone (quasi 1 miliardo!) mentre nei primi 6 mesi del 2023 gli arrivi sono stati poco meno di 8.000.000,00. Inevitabile quindi, che per risollevare l’economia si sia reso necessario un gesto senza precedenti, aprendo quindi a una nuova era nei viaggi e nelle interazioni tra Cina e Italia.

Convenzione dell’Aja

Dal mese di Novembre la Cina ha aderito alla “Convenzione dell’Aja”, non sarà più necessario richiedere la legalizzazione sui documenti civili e commerciali e sarà sufficiente apostillarli presso i competenti uffici.

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